lunedì 7 maggio 2018

Fiume Melfa

 Nella verdissima valle di Canneto ad una altitudine di circa 1030m, nasce uno dei fiumi più belli del centro Italia: Il Melfa. Nel luogo dove ha origine il fiume era situato un tempio pagano dedicato alla dea Mefi.
La sorgente del Melfa, sebbene la più conosciuta e ricca d’acqua, è in realtà una delle tante sorgenti, che in passato formava sotto la chiesa un immenso lago. Dalla verde valle di Canneto il fiume, si snoda tra monti che precedono il paese di Picinisco. Paradossalmente, qui già potremmo dire che il Melfa termina il suo corso. Il fiume è sbarrato da una diga costruita dall’Enel chiamata Grottacamparo, che ne blocca le acque in un deposito idrico. Le residue acque del Melfa vengono in parte rialimentate da una sorgente “Lo schioppaturo” in località Ratisca, vicino Picinisco. Il Melfa delle Gole è sicuramente il tratto piu’ caratteristico che lo qualifica per alcuni aspetti come fiume alpino. Oggi il fiume è ridotto in uno stato vergognoso, che a stento raggiunge Atina, ben 30km lontano dalla sua foce. Dal 1953 il Melfa è stato oggetto di violenze ed abusi quasi mai puniti. Considerato spesso un oggetto privato, le sue acque sono state più volte deviate, inquinate e abusivamente sbarrate. La diga di Grottacampanaro ne ha deviato letteralmente il corso in un altro bacino.



Martina  Alonzi

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